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Benvenuti nel sito di Milo Julini
In questo sito, dedicato ai miei libri e alle mie pubblicazioni, racconto le vicende rigorosamente vere e spesso inedite di criminali vissuti in uno dei più paludati periodi storici del Piemonte: il Risorgimento.
Sono ladri, assassini, feroci banditi di strada, donne criminali, amanti diabolici, figli degeneri, parenti serpenti.
Come corollario, mi sono occupato anche degli uomini della giustizia, poliziotti, magistrati, giudici per terminare con gli esecutori di giustizia, visto che la giustizia dei tribunali torinesi si concretizzava in punizioni esemplari, come lunghi anni di lavori forzati e anche condanne a morte.
A chi mi chiede perché rivangare queste vicende, rispondo che questi personaggi spesso sono ormai sepolti in vecchie carte come fossili: la mia ricerca li riporta in luce, perché, come i fossili, possano fornire, a chi li sa guardare, notizie di microstoria, talvolta coinvolgendo anche i temi di grande attualità della giustizia.
E poi si tratta di storie avvincenti, molto più stravaganti e avvincenti di quelle partorite dalla fantasia di qualche romanziere.
Queste considerazioni mi hanno indotto a piazzare il variopinto telone del cantastorie davanti alla Storia con la "esse" maiuscola e ai Padri della Patria.
Almanacco 2024 - Storie criminali dei quartieri di Torino
La Copertina e le Tavole che illustrano i dodici casi, uno per ogni mese, sono state realizzate da Gianfranco Anastasi
Quello che vi accingete a sfogliare e, mi auguro, a leggere, è un insolito cadeau. Si tratta di un calendario originale, a metà via tra l’artistico e il cronachistico. Il tutto declinato in salsa nera. In definitiva, un Almanacco criminale ambientato nella Torino compresa tra gli anni Settanta dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento. In questo Almanacco sui generis, che l’autore propone in tiratura limitata per gli amici, è stato adottato il criterio di presentare i diversi episodi criminali, ovvero fatti di cronaca di diversa gravità, suddivisi secondo un’antica ripartizione della nostra città, nata nel periodo della dominazione francese (1798-1814). Nel 1799, la parte della città già racchiusa dalle mura, è stata divisa in quattro Sezioni dai nomi di Po, Dora, Moncenisio e Monviso, alle quali si aggiungevano tre sobborghi, indicati come Borgo Nuovo, Borgo Po e Borgo Dora. A questi sette si aggiungono altri quartieri torinesi, nati o sviluppati in tempi più recenti, dei quali San Donato, San Salvario, Vanchiglia, Pozzo Strada e Bertoulla sono considerati nel libro. Al di là delle indicazioni topografiche, che saranno meglio chiarite nel testo, pare apprezzabile soffermarsi su una suddivisione di Torino ormai desueta, che viene a proporci le quattro Sezioni, evocando aree con caratteristiche diverse fra loro. Differenze che oggigiorno si sono in parte perdute con l’adozione della generica definizione di “centro storico”. Anche le illustrazioni del pittore Gianfranco Anastasi vanno in tal senso. Infatti, a elementi strettamente inerenti al crimine descritto, si uniscono dei particolari ricollegabili al quartiere dove questo è ambientato. Ciò premesso, prendendo in analisi i dodici casi - essendo un Almanacco, ci vengono proposti uno per mese - notiamo come il fenomeno dei barabba costituisca una sorta di filo “noir” che ne accomuna ben otto. Alla barabberia, Julini ha già dedicato e dedica grande attenzione nelle sue pubblicazioni. Si tratta di un aspetto criminale rilevante della Torino d’antan: non a caso il libro si apre con il caso insoluto dell’uccisione della guardia di Pubblica Sicurezza Giuseppe Barbero. L’opera nefasta dei barabba, come emerge dai giornali coevi, al tempo era vissuta drammaticamente dalla cittadinanza, mentre oggi, anche e soprattutto fra i cultori di storia torinese, è un fenomeno sociale spesso sottovalutato, oppure trasfigurato con suggestioni deamicisiane, trascurandone i collegamenti col fenomeno attuale di microcriminalità organizzata delle baby gang, ormai diffuso nei contesti urbani. Forte di queste considerazioni, il nuovo libro di Milo Julini - sensibile cultore del fatto e dell’umanità che sottende il fatto stesso - offre un quadro sicuramente inusuale della nostra città, che l’autore sa rendere sempre di gradevole lettura. Ci auguriamo che egli voglia riprendere la tematica dei barabba e della barabberia in una pubblicazione di maggior respiro, così da colmare sempre più e sempre meglio una tematica subalpina ad ampio spettro sociale, decisamente ed inspiegabilmente snobbata da certa intellighenzia sotto la Mole.
Andrea Biscàro | |
TORINO. LUOGHI E PERSONAGGI
Torino. Luoghi e Personaggi Fontane, ponti, palazzi e il quartiere Polo Nord si accostano alla figlia del Negus d’Etiopia, all’ingegner Guido Chiarelli “poeta della luce”, ai commediografi fratelli Carrera. Torna alla luce del tempo presente la visita dello Scià di Persia (1873), la Torino del sindaco Teofilo Rossi (1909-‘14), l’India salgariana negli studi FERT di corso Lombardia. Questa saga subalpina non impegna il Lettore in una trattazione sistematica. Si può aprire a caso per il piacere di leggervi qualcosa di inaspettato, seguendo l’invito dell’autore: «Trasformate questo inchiostro in passeggiate culturali, con l’ausilio dell’immaginazione quando la Torino che ho descritto non ve la troverete innanzi. Ma essa è stata ed è ancora in grado di accogliervi». | |
ATTENZIONE: la mia nuova email è milojulini@gmail.com | |
COLD CASES A TORINO Drammi al femminile
Andrea Biscàro e Milo Julini COLD CASES A TORINO Drammi al femminile (Yume, Torino, 2023)
I casi di cronaca nera trattati in questo libro si consumano fra il 1988 e il 2003. Gli autori considerano tre tipologie di assassini nei confronti di quattro donne: Angela Telesca, Letizia Teglia - misteriosamente scomparsa - e Clotilde Zambrini, il cui caso vedrà la soluzione in concomitanza con un precedente assassinio passato in sordina alla fine degli anni Novanta, quello di Maria Carolina Canavese. Le penne di Biscàro e Julini sono tutt’altro che scontate, distanti anni luce dalla fitta giungla di tuttologi da tastiera che sui social sciorinano, con imbarazzante disinvoltura, ipotesi peregrine, certezze e sentenze un tanto al chilo. Le loro ricerche certosine penetrano i meandri, mai varcati prima, della psiche dei personaggi coinvolti in questi casi di cronaca. Il loro modo di elaborare dati, situazioni e personalità è sostanzialmente rigoroso. Ogni dettaglio, anche quello che potrebbe apparire più irrilevante, è sondato, riportato e pesato. (dalla prefazione di Livio Cepollina). | |
Firmacopie del nuovo libro TORINO BIANCA E NOIR Martedì 30 maggio 2023 alle ore 18:00, alla Libreria Donostia di via Monginevro 85/A, a Torino, si terrà il firmacopie del nuovo libro TORINO BIANCA E NOIR (Graphot, 2023) scritto con Ezio Marinoni. | |
TORINO BIANCA E NOIR TORINO BIANCA E NOIR | |
PERCORSI CRIMINALI NELLA TORINO NOIR Percorsi criminali nella Torino noir Editrice Tipografia Baima-Ronchetti (Castellamonte, 2023) Copertina di Laura Lepore
Percorsi criminali è un viaggio insolito tra la fine dell'Ottocento e quella del Novecento. Parte da via Bonelli, Porta Palazzo, per concludersi tragicamente in piazza Cattaneo, a Mirafiori. Percorre strade del centro e della periferia in una girandola di ventiquattro situazioni che vanno dalla tragedia per un amore non corrisposto all'omicidio sotto l'effetto di droghe, da un potenziale noir in rosa alla strage in piazza Vittorio del 1971, dal folle gesto di un metronotte in piazza Cattaneo nel 1984 alla clamorosa truffa dell'anno 1900 a danno dei «furbi sopraffini» Gesuiti. E molto altro ancora... Percorsi criminali ci invita a passeggiare per Torino con un'attenzione particolare, perché dietro a ogni angolo, seppur anonimo, può esserci una storia che ci attende... | |
Una chiacchierata con Andrea Biscàro intorno ai miei ultimi libri Martedì 29 novembre alle ore 17, presso la Piola Libreria di Catia, in via Bibiana 31, a Torino, una presentazione collettiva dei miei libri più recenti, editi da Baima-Ronchetti di Castellamonte. | |
Torino tra letteratura e nera Torino tra letteratura e nera Editrice Tipografia Baima-Ronchetti (Castellamonte, 2022) Copertina di Laura Lepore
Torino tra Letteratura e Nera prende in esame gli aspetti della letteratura subalpina, in particolare ottocentesca, che si ricollega a vicende criminali locali. Scrittori e commediografi traevano infatti ispirazione da episodi di cronaca nera per libri e commedie oggi classificabili come gialli e noir. Contrariamente all’estero, in Piemonte il fruitore di questa letteratura apparteneva ai ceti sociali modesti e la critica che conta la snobbava. Ciò ha condotto alla damnatio memoriae di chi si è cimentato nella rielaborazione della cronaca a fini letterari. Il testo non ha la pretesa di colmare tale vuoto della memoria in maniera esaustiva, ma intende rispolverare autori e storie che, se posti in giusta luce, potrebbero assumere un ruolo più che dignitoso nella storia della letteratura poliziesca. | |
Esecuzioni capitali in Savoia. 1815 - 1860 Esecuzioni capitali in Savoia. 1815 - 1860 - Centro Studi e Ricerche Storiche Piemontestoria (2022) L’autore entra, con efficacia, nelle dinamiche interiori degli attori della condanna a morte: il condannato, il boia e i sentimenti della popolazione nei suoi confronti, senza tralasciare i volontari incaricati di offrire conforto al morituro. | |
Condanne a morte in Piemonte 1933 - 1947
Applicazione del Codice Rocco per crimini comuni efferati Condanne a morte in Piemonte 1933 - 1947 Applicazione del Codice Rocco per crimini comuni efferati Piemontestoria, Torino, 2022
Comunque lo si affronti - sul piano storico, giuridico o etico - il tema della pena di morte risulta essere un argomento di ardua trattazione. Milo Julini ha realizzato un lavoro intenzionalmente sintetico, seppur esaustivo, intorno al percorso storico della pena capitale nel Regno di Sardegna, escludendo dalla narrazione, in quanto non pertinente ai fini del suo studio, qualsivoglia riflessione morale sul concetto stesso di pena di morte. Il libro compie un volo panoramico che va dall’inizio del XIX secolo alla conclusione dell’esperienza monarchica del nostro Paese, coincidente col 18 giugno 1946, fino all’esecuzione dell’ultima condanna a morte per reati comuni, avvenuta a Torino il 4 marzo 1947. L’attenzione dell’autore si concentra sui singoli reati commessi in Piemonte: ne emerge uno spaccato di particolari realtà della nostra Regione. Il suo lavoro presenta al Lettore non soltanto dei casi giudicati con la massima tra le condanne, ma la storia dell’evoluzione della pena capitale in Italia, conferendogli così un respiro nazionale. | |
Passeggiate torinesi
A spasso fra artisti, benefattori, santi e scienziati Passeggiate torinesi A spasso fra artisti, benefattori, santi e scienziati Editrice Tipografia Baima Ronchetti, Castellamonte, 2022.
Passeggiate Torinesi è idealmente legato al precedente Torino Dimenticata. Proseguono infatti i ritratti di uomini e donne, luoghi e istituzioni che nel loro tempo storico di appartenenza hanno segnato la vita della nostra città. E così incontreremo nomi ancor oggi ricordati come quelli di Silvio Pellico, Camillo Cavour, la Marchesa di Barolo, San Giovanni Bosco, Guido Gozzano e altri invece ormai finiti nel dimenticatoio, ma che hanno ugualmente fatto la loro parte per Torino, in special modo alcuni sacerdoti fortemente impegnati in ambito sociale. Poeti, giornalisti, cineasti, attori di teatro, illustratori, patrioti, medici, uomini di scienza, benefattori: il ventaglio della Memoria si spiega su una umanità in fermento così da accrescere il valore e le potenzialità di una collettività, quella torinese, certamente attiva e produttiva, ma poco incline a mettersi in mostra. Entrambi i libri contribuiscono a restituire il bene del ricordo nei confronti di storie, luoghi, vicende e persone alle quali Torino avrebbe dovuto, in taluni casi, mostrare maggiore riconoscenza. | |
Atlante Criminale della Torino Noir Milo Julini - Atlante Criminale della Torino Noir Editrice Tipografia Baima Ronchetti, Castellamonte, 2022.
Atlante Criminale propone al Lettore un ventaglio di percorsi, ognuno di essi caratterizzato dal suo contesto, calato nel tempo storico d’appartenenza, contrassegnato da un volto: il volto del crimine. Un volto ricco di protagonisti: criminali da quattro soldi, violenti, scienziati pazzi, truffatori d’ogni risma e storie pruriginose, con una certa attenzione alla criminalità femminile. Atlante Criminale è il biglietto d’ingresso per partecipare a un tour nel mondo incredibilmente sfaccettato dell’umanità che delinque, in una miscellanea di cattiveria, cialtroneria, fascino male impiegato, luci e ombre che si intercalano con rutilante frequenza in una girandola di situazioni appassionanti dalla prima all’ultima pagina.
La copertina del pittore Gianfranco Anastasi raffigura una personale interpretazione del riflesso dell’Antropologia criminale sull’operato investigativo. Le tre figure in primo piano esprimono le principali tipologie delinquenziali ottocentesche, frutto del profondo disagio sociale di quell’epoca: il vagabondo, la prostituta e il criminale abituale. In secondo piano, la pletora del variegato mondo criminale sottoposto alla luce indagatoria delle scienze antropologiche, concretizzata nel vortice fluttuante delle schede segnaletiche. | |
Giustizia a Torino tra lacrime e sorrisi. Ventiquattro storie vere, crudeli e amene Milo Julini - Giustizia a Torino tra lacrime e sorrisi. Ventiquattro storie vere, crudeli e amene, Baima – Ronchetti, Castellamonte, 2021. Crimini & misfatti: questo il denominatore comune di ventiquattro storie torinesi tra il noir e la commedia, che coprono un arco temporale che va dal 1853 al 1972. Storie di uccisioni per rapina, vendetta, passione, futili motivi o senza ragione alcuna. Non solo: poveri diavoli sia nel ruolo di vittima che di colpevole, cameriere manolesta, guai nella vendita dell'Acqua di Colonia, danni provocati da gatti in calore, falsi nobili, falsi medici, falsi sacerdoti. L'avanspettacolo del crimine in una serie di istantanee che trovano la loro ispirazione nella "Giustizia che diverte" dell'ormai dimenticato avvocato-cronista dal piglio umoristico Giovanni Saragat. | |
Una veggente per il re. L'imbarazzante affaire di Carlotta Cerino (1831-1837) Milo Julini, Andrea Biscàro - Una veggente per il re. L'imbarazzante affaire di Carlotta Cerino (1831-1837), Baima - Ronchetti, Castellamonte, 2021. A Torino, nei primi tormentati anni del regno di Carlo Alberto, esplode il caso della veggente Carlotta Cerino, umile popolana accolta a Corte dove trova benevola udienza dal Sovrano, facendosi interprete della persona ormai defunta di Maria Clotilde di Savoia, la Venerabile… Inconsapevole strumento di esponenti conservatori? Intraprendente truffatrice? Comunque sia, conquista il suo quarto d’ora di fama. Condannata per sacrilegio, è spazzata via dalla vita come dalla Storia ufficiale del Regno. Un personaggio intenzionalmente occultato riportato alla luce. In appendice, altre due vicende di mistici: un monaco, asceta o impostore, e una suora visionaria, additata quale causa dell’infelice condotta bellica di Carlo Alberto nella Prima Guerra di Indipendenza. Tre storie che gettano luce sul rapporto dei potenti con l’occulto. | |
Diabolic Diabolich Diabolik. Tre storie vere ispirate dal "Re del Terrore" Andrea Biscàro, Milo Julini - Diabolic Diabolich Diabolik. Tre storie vere ispirate dal "Re del Terrore", Daniela Piazza Editore, Torino, 2020. | |
Torino dimenticata. Ricognizioni tra memorie e luoghi di un tempo Milo Julini - Torino dimenticata. Ricognizioni tra memorie e luoghi di un tempo, Baima - Ronchetti, Castellamonte, 2020. In altri casi sappiamo che in quello specifico quartiere della nostra città le vie si raggruppano per categorie: i navigatori, i musicisti, i militari... Le percorriamo distrattamente, per necessità o per piacere, ma raramente conosciamo il titolare indicato dalla targa viaria. Non di rado si vive o si lavora una vita intera in una certa via, corso o piazza ignorando, o sapendo a malapena, chi ci sia dietro quel nome che contraddistingue luoghi significativi della nostra quotidianità. Questo libro si propone di tirar fuori dal dimenticatoio, se non dall'assenza di memoria, una serie di personaggi che hanno dato il loro nome, e in alcuni casi la vita, alla nostra Torino. Ad altri non si è dedicata una via ma l'avrebbero meritata e per questo son qui ricordati per ciò che hanno donato alla città attraverso il proprio operato. Garibaldini, pittori, santi sociali, medici, scienziati, sindaci, architetti, il "Re Galantuomo" coi suoi fedelissimi, letterati e molti altri ancora... Torino prende vita, si popola non di fantasmi bensì di anime viventi rese tali dalla rievocazione del loro passato. | |
Ladri di cioccolato e altre storie giudiziarie Milo Julini, Giorgio Enrico Cavallo - Ladri di cioccolato e altre storie giudiziarie, Neos, Torino, 2018. | |
Torino che non c'e' piu'. Luoghi e personaggi Milo Julini – Torino che non c’e' piu'. Luoghi e personaggi, Neos Edizioni, Torino, 2017 | |
Ombre, coltelli e scheletri – intervista a Milo Julini Intervista pubblicata il 1° giugno 2015 da Le Officine del Testo | |
Associazione PIEMONTE Cultura
PROGETTO Mediateca Folk di Piemonte Cultura® | Centro di Documentazione Regionale Al Dottor Milo JULINI rivolgiamo un caloroso plauso per l’importante donazione ricevuta e soprattutto per la sensibilità, non solo culturale, ma anche affettuosa che l’ha ispirata nei confronti della nostra Associazione: “PIEMONTE CULTURA”.
Il Consiglio Direttivo di Piemonte Cultura ha deliberato all’unanimità di intitolare la Mediateca Folk di Piemonte Cultura a DONATELLA CANE e di apporre il sigillo del Suo Ex libris su ogni volume ricevuto in donazione. Sentitamente ringraziamo Milo Julini! | |
LA POLIZIA DI TORINO CAPITALE DAL 1848 LA POLIZIA DI TORINO CAPITALE DAL 1848 | |
Ombre coltelli e scheletri. Due secoli di Torino noir Vari articoli apparsi su “Civico20News” sotto il titolo La “Torino noir” vista e narrata da Milo Julini raccolti in un libro.
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Medeo 'l Fòl. Storia e leggenda del "Profeta" delle Valli di Lanzo Medeo 'l Fòl. Storia e leggenda del "Profeta" delle Valli di Lanzo “Questo è l’ultimo libro al quale ha collaborato Donatella. La vera storia della “leggenda” di Medeo ‘l fòl, detto il Profeta, personaggio vissuto un secolo fa nelle Valli di Lanzo, le cui “imprese” riempirono le cronache giudiziarie dei quotidiani e calamitarono la morbosa attenzione dei torinesi. |