Briganti popolari

Bastian Contrario

Personaggio esistito realmente, nobilitato dal romanzo storico breve di Luigi Gramegna (1846-1928).

Agì nei territori al confine tra Piemonte e Repubblica di Genova nel corso della guerra nel 1672 (in realtà); nei dintorni di Torino e Castelvecchio presso Oneglia (nel libro), durante il regno del duca di Savoia Carlo Emanuele II, in particolare nel corso della guerra contro la Repubblica di Genova (1672).

“… un bandito piemontese del Seicento, ribelle alle prepotenze ed ai soprusi dei nobili che mortificavano e umiliavano il popolo e dal popolo guardato con simpatia” (definizione di Andrea Viglongo).

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Mayno della Spinetta

 Celebre brigante (insorgente) della Fraschetta alessandrina, le cui imprese negli anni dell’invasione napoleonica, divennero presto leggendarie.

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Antonio Domenico Stella

Bandito di strada e uccisore di carabinieri, agì nelle Langhe, durante il Risorgimento, in concomitanza con la Prima Guerra di Indipendenza ed il “Decennio di preparazione”. Nelle Langhe, rappresenta il bandito per antonomasia.

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Simona Colonna, musicista e cantautrice di musica in lingua piemontese, nel suo CD “Masca Vola Via” (2012) ha dedicato ad Antonio Domenico Stella la canzone "Brigante Stella".

Leggi il testo della canzone in italiano.

Antonio Domenico Stella è ricordato nel libro di Donato Bosca, Gente di Langhe, Araba Fenice, Boves, 2014.
In questo libro sono pubblicati due miei articoli apparsi a suo tempo nella rivista-libro Langhe, uno dedicato a STELLA DOMENICO (p. 291) e il secondo a CASTELLA GIACOMO (p. 90).

La copertina del libro

Pietro Luigi Mottino

Bandito di strada, nato a Candia Canavese, agisce soprattutto nel Canavese, Vercellese e Monferrato durante il Risorgimento nel c.d. “Decennio di preparazione”. È noto come il Robin Hood del Canavese, è descritto come un bandito coraggioso, generoso e galante, che rubava ai ricchi per donare ai poveri. I documenti non contraddicono troppo questa rielaborazione popolare della sua vicenda.

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Leggi il mio articolo: "Pietro Mottino.Storia e leggenda di un brigante canavesano".

Si parla di Pietro Mottino in una Tesi di Laurea (Articolo "Sentinella del Canavese") (Articolo "Il Risveglio Popolare")

Francesco Delpero, detto «Rejne’» o «Rejnerone»

Feroce bandito di strada (grassatore) e omicida efferato, opera durante il Risorgimento nel “Decennio di preparazione” e terrotizza Bra e il suo mandamento.

Rappresenta ancor oggi il brigante più celebre in Langhe e Roero, anche se la forma mentis piemontese non ha consentito una sua divulgazione anche pubblicitaria, come nel caso del Passatore in Romagna.

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Vedi anche: Francesco Delpero: un feroce e spietato bandito di strada (Milo Julini), L'Escalina. Rivista semestrale di cultura letteraria, storica, artistica, scientifica. Anno II, N.1, Aprile 2013. Associazione culturale "I Luoghi e la Storia", Ivrea, pp. 27-41.

Il cantautore Beppe Giampà ha dedicato a Delpero la canzone "IL BANDITO DELPERO (Il terrore del Roero)" CD Singolo, Testo e Musica: Beppe Giampà, Arrangiamenti: M. Daniele - B. Giampà, Disegno copertina e progetto grafico: Lorenzo Omedè.

Leggi il testo della canzone.

Guarda la copertina.

Francesco Delpero è stato ricordato nell'allestimento del nuovo Museo "della memoria carceraria", allestito presso la Castiglia di Saluzzo, con un manichino parlante. Leggi la notizia su "Civico20News":

"Due nuovi Musei alla Castiglia di Saluzzo" (15 febbraio 2014)

"Alla Castiglia di Saluzzo inaugurati due nuovi Musei" (25 febbraio 2014)

Guarda le foto del manichino e del Museo

Il fenomeno delle “Còche” torinesi. Vincenzo Cibolla e Filippo Curletti

Teppismo giovanile (Còche) - Associazione criminale dedita alle grassazioni (Cocca di Cibolla e Curletti).

La notorietà di queste vicende è oggi praticamente scomparsa a Torino, dove oltre che alla tradizione orale era anche legata a libri e pubblicazioni a puntate.

Per contro, è forte l’interesse verso Filippo Curletti, per motivi di revisionismo del Risorgimento.

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Antonio Bruno, detto Ël cit ëd Vanchija (il piccolo di Vanchiglia)

Ladro imprendibile, opera nel periodo post unitario durante il regno di Vittorio Emanuele II, a Torino.

Rappresenta il più celebre, il più bello, il più leale e, forse, il più calunniato dei grandi malfattori torinesi.

La sua fama è oggi praticamente scomparsa a Torino, dove oltre che alla tradizione orale era anche legata a libri e a commedie. Ancora ricordato a Canale (Roero), suo paese natale.

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Pietro Bangher

Ladro e stupratore.

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Francesco Demichelis, detto il Biondin

Ladro e "camminante" (vagabondo).

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A Novara, sabato 27 settembre 2014, alle ore21, a Casa Bossi, andrà in scena il monologo “L’ultimo ballo del Biondin”, con l’attrice novarese Chiara Petruzzelli, per la regia di Deda Cristina Colonna.

 

Luigi Fiando, detto il Moretto

Complice del Biondin.

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Sante Pollastro

Il bandito anarchico.

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La banda Cavallero

Banda di rapinatori di banche.

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